LA PERSONALIZZAZIONE IN AUMENTO DEL DANNO NON COSTITUISCE MAI UN AUTOMATISMO

Con sentenza n. 14364 del 27 maggio 2019 la Corte di Cassazione ha sancito la necessità di specifiche circostanze peculiari al caso concreto ai fini della personalizzazione in aumento del danno non patrimoniale che, di conseguenza, non costituisce mai un automatismo.

Come noto, la misura del risarcimento del danno è determinata in base al c.d. criterio tabellare e avviene partendo dal “valore punto” che può aumentare in base alla percentuale di invalidità e all’aggravarsi della malattia. Pertanto, le conseguenze dannose “comuni” – ossia quelle che ogni danneggiato con la medesima invalidità patirebbe – non giustificano una personalizzazione in aumento del risarcimento.

Ne consegue che il risarcimento così determinato potrà subire variazioni in aumento in presenza di circostanze eccezionali e peculiari, e dunque attraverso una personalizzazione del pregiudizio subito rispetto a quello ordinario.

MMM

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