ACCUSA FALSAMENTE LA MOGLIE DI TRADIMENTO: È DIFFAMAZIONE AGGRAVATA

Per la Cassazione penale (sentenza n. 13564/2020) le accuse infondate ledono la reputazione della persona all’interno della sua comunità di riferimento. Sì alla condanna per diffamazione aggravata per il marito che accusa la moglie, dalla quale è separato, di intrattenere una relazione con un altro uomo. Questo è quanto emerge dalla sentenza 4 maggio 2020, n. 13564  della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione. Il caso vedeva un uomo essere condannato per il reato di diffamazione, ex art. 595, comma 3, c.p. e art. 368 c.p., commessi in danno della moglie separata, per avere falsamente accusato quest’ultima, dalla quale era separato, di avere intrattenuto una relazione sentimentale con un altro uomo. Gli ermellini confermano la decisione dei giudici di merito rilevando la sussistenza della calunnia, derivante dalla formulazione nei confronti della persona offesa di accuse prospettata in termini volutamente diversi da quanto accaduto realmente e non spiegabili soggettivamente sulla base di diversi apprezzamenti del reale.

Ma è stata accertata anche la sussistenza della diffamazione aggravata, in ragione dell’ingiustificato addebito, mosso alla ex moglie, sulla base di una sviata rappresentazione della vicenda. Deve, quindi, condannarsi per diffamazione aggravata e calunnia l’imputato, per avere costui accusato la ex moglie di avere avuto una relazione con un altro uomo, in quanto si tratta di accuse infondate che ledono la reputazione della donna all’interno della sua comunità di riferimento.

PER RICEVERE ULTERIORI INFORMAZIONI O CONSULENZA ED ASSISTENZA LEGALE IN MERITO ALL’ARGOMENTO TRATTATO CONTATTARE segreteria@curtimigliorini.it .

Related posts

Leave your comment Required fields are marked *